25 anni. Da scontare in una colonia penale. È il verdetto che ieri in Russia si è abbattuto sul giornalista e politico dissidente Vladimir Kara-Murza, in carcere dall’aprile 2022 con l’accusa di aver diffuso false informazioni sull’esercito e di essere un “agente straniero” al soldo di organizzazioni (divenute nel frattempo) illegali. È la prima vittima del reato di “tradimento” aggiornato con le ultime strette. Solo per aver criticato – commentava ieri l’Alto commissario Onu per i diritti umani Volker Turk – «l’aggressione russa all’Ucraina». A Strasburgo la presidente del parlamento europeo Roberta Metsola in apertura di seduta è tornata da...