Il governatore democratico del Maryland, Wes Moore, annullerà 175.000 condanne per uso di marijuana emesse negli ultimi decenni.

Moore, primo governatore nero del Maryland, ha annunciato questa mossa tramite un’intervista al Washington Post dichiarando che firmare questo decreto di grazia equivale a “rettificare un gran numero di errori storici”.

Le grazie “perdoneranno automaticamente ogni reato di possesso di marijuana che la magistratura del Maryland potrebbe individuare nel sistema elettronico dei registri giudiziari dello stato”, ha affermato Moore.

Circa 175.000 cittadini del Maryland, stato di 6 milioni di abitanti, vedranno scomparire dai loro casellari giudiziari le condanne per consumo o possesso di una droga che è diventata legale nello Stato.

Nel 2023 tramite un referendum il Maryland, ha legalizzato l’uso ricreativo e la vendita al dettaglio di marijuana ma nonostante, ha detto il governatore, a chi ha precedenti per possesso o consumo di cannabis, di cui la maggior parte è afroamericana o ispanica, viene ancora negato il lavoro, l’affitto di una casa o l’accesso all’istruzione.

Secondo il procuratore generale dello stato, Anthony Brown, la grazia si applica a tutti i condannati per possesso di marijuana, ma “colpisce in modo sproporzionato e in senso positivo” la popolazione nera che rappresenta il 33% della popolazione ma il 70% dei carcerati nello Stato.

Negli Stati Uniti il modo in cui viene vista la marijuana dal cittadini e dai politici ha subito un cambiamento epocale negli ultimi dieci anni. Nel novembre 2023, una percentuale record del 70% degli americani intervistati da Gallup ha dichiarato di sostenere la legalizzazione della cannabis. Solo nel 2014 la percentuale era il 51%.

Questo trend coinvolge anche le terre tribali della Carolina del Nord dove la marijuana potrebbe essere legalizzata entro agosto. La vendita e l’uso di marijuana ricreativa potrebbero diventare letali già quest’estate per chiunque abbia più di 21 anni, a condizione che venga acquistata e consumata sul confine di Qualla, nella fascia orientale degli indiani Cherokee .

Il 6 giugno i membri del consiglio tribale avevano votato per approvare la nuova ordinanza, poche settimane dopo l’apertura del primo dispensario di marijuana medica nella Carolina del Nord. A settembre si era votato in un referendum sull’opportunità di sostenere la vendita di marijuana ricreativa.

Ora The Great Smoky Cannabis Company nel primo anno potrebbe generare 385 milioni di dollari di entrate lorde. Adesso che l’ordinanza è approvata, la vendita ricreativa partirà a luglio e sarà inizialmente diretta ai soli membri della tribù, per poi allargarsi entro metà agosto a chiunque abbia più di 21 anni.

“Abbiamo esercitato la nostra sovranità e utilizziamo le migliori pratiche possibili”, ha affermato Carolyn West di Qualla Enterprises, la società di proprietà dei Cherokee che gestisce le operazioni della tribù correlate alla cannabis.

Nel frattempo l’uso di marijuana nella Carolina del Nord rimane illegale e qualsiasi cannabis acquistata sul Confine di Qualla non può essere portata all’esterno.

Al momento un disegno di legge per legalizzare la marijuana medica in tutto lo stato è all’esame dell’assemblea generale.