Più di 2500 «difensori di Mariupol» (i combattenti dell’acciaieria Azovstal) sono «prigionieri russi»: lo riporta il Kyiv Independent che cita il presidente Zelensky, secondo il quale «non è nell’interesse della Russia torturarli perché sono diventati prigionieri ’pubblici’». Pochi giorni fa, il ministro dell’Interno ucraino Denys Monastyrskiy aveva comunicato che l’intelligence di Kiev è in contatto con centinaia di combattenti dell’Azovstal in mano ai russi, e che sarebbe stao fatto di tutto per farli tornare a casa con uno scambio di prigionieri.

Sempre secondo fonti ucraine, sul fronte sarebbero morti ben 32 giornalisti. Ieri, in Ucraina la giornata del giornalismo, il ministro della Cultura e dell’Informazione Oleksandr Tkachenko ha fatto un tweet «in memoria dei nostri combattenti sul fronte dell’informazione».