L’impennata di contagi da Covid arriva nelle corsie degli ospedali e fa risalire nuovamente la curva dei ricoveri: +39,7% rispetto a solo una settimana fa quando il numero dei pazienti era sì cresciuto, ma solo del 5% rispetto alla precedente rilevazione e si trattava soprattutto di persone ricoverate per altre patologie e trovate positive al tampone.

Gli ultimi dati forniti ieri dalla Fiaso, la Federazione aziende ospedaliere e sanitarie, raccontano invece una storia diversa: sia nei reparti ordinari che nelle rianimazioni si trovano oggi molti pazienti non vaccinati o che non hanno fatto la quarta dose: «Una repentina inversione di tendenza», avverte la Fiaso che poi, scendendo nel dettaglio, spiega come si tratti prevalentemente di persone anziane (l’età media dei ricoverati nei reparti ordinari sia di 74 anni tra i vaccinati e di 70 tra i non vaccinati» e di pazienti che , per l’appunto, non hanno fatto la quarta dose consigliata per gli over 60. Per quanti riguarda i pazienti in rianimazione, il 25% è costituito da pazienti no vax.

Anche i dati di ieri confermano la crescita di nuovi casi di Covid: 42.225 contagi e 43 decessi (martedì i nuovi casi erano stati 58.885 e 60 i decessi) a fronte di 224.969 tamponi e con tasso di positività che resta comunque stabile al 20%.

Non è escluso che la ripresa di contagi, cominciata ormai tre settimane fa, sia in qualche modo legata alla riapertura delle scuole. Uno studio coordinato da Stefano Merler della Fondazione Bruno Kessler e avviato a febbraio dello scorso anno, dimostra infatti come la diffusione dei contagi sia più facile proprio tra le aule dove ormai, come del resto quasi ovunque dallo scorso 1 ottobre, indossare la mascherina non rappresenta più un obbligo né per gli studenti né per i docenti. Punto sul quale è intervenuta anche la presidente della Società italiana di pediatria, Annamaria Staiano, ricordando di «non aver chiesto la reintroduzione delle mascherine a scuola, ma di aver affermato che la misura dell’abolizione delle mascherine dovrebbe essere rivalutata in relazione all’evolversi dei contagi».

Quella su un ritorno o meno all’uso delle mascherine è una questione della quale però dovrà farsi carico il nuovo governo una volta che si sarà insediato. Lo ha ricordato ieri anche il ministro della Salute Roberto Speranza specificando che per ora il loro uso «è prorogato solo nelle strutture sanitarie e nelle Rsa». «Chiaramente proseguiremo il nostro monitoraggio che sarà permanente – ha proseguito il ministro -: lo consegneremo al nuovo governo e il nuovo governo farò le valutazioni sulla base dell’andamento». Speranza ha poi sottolineato come, con l’approssimarsi dell’autunno fosse previsto un aumento dei contagi, motivo per cui sarebbe bene non abbassare la guardia: «Proprio alla luce di questo aumento faccio ancora appello a tutte le persone che rientrano nelle categorie interessate, e in particolare agli over 60, di prenotare un secondo richiamo», ha detto Speranza. «Ormai in tutte le regioni italiane c’è disponibilità di vaccini aggiornati, che ci fanno fare un ulteriore passo avanti nella lotta contro il Covid».