La terra trema ancora: dal 24 agosto lo sciame sismico ha fatto registrare oltre cinquemila scosse. Alle 23, 36 di lunedì e poi ancora alle 2,18 di ieri tra Amatrice e Accumoli si è arrivati a 3.5 e 3.2 gradi della scala Richter. Gli esperti dicono che si andrà avanti così per mesi e che ci si potrà soltanto fare l’abitudine. Intanto, ad Ascoli, si sono tenuti i funerali della piccola Marisol Piermarini, la bimba di 18 mesi rimasta sepolta tra le macerie di Pescara del Tronto, mentre i suoi genitori sono risultati feriti.

Ai funerali solenni c’era suo padre Massimiliano ma non sua madre Martina, ricoverata all’ospedale Torrette di Ancona. Soltanto quando la donna si è rimessa in sesto sono state organizzate le esequie. La piccola bara bianca di Marisol è stata portata nella sede del sestiere della Piazzarola, in centro, sulle spalle di alcuni agenti dei vigili del fuoco, mentre le bandiere dei vari quartieri cittadini erano listate a lutto. A celebrare la messa c’era don Juan, il sacerdote argentino che l’aveva anche battezzata.
In mezzo ai progetti di ricostruzione, il lutto continua. Il conto dei dispersi è stato dichiarato concluso, anche se nessuno se la sente di escludere che potrebbero essere recuperati altri corpi. Il censimento dei presenti al momento del sisma è impossibile: oltre ai residenti tra Amatrice, Arquata e Accumoli erano presenti diversi turisti, per lo più alloggiati in seconde case, non in strutture alberghiere che tengono il conto dei propri ospiti.

A Rieti e ad Ascoli, intanto, le due inchieste proseguono a fari spenti. Ieri sono stati prelevati dalle macerie degli edifici sotto sequestro alcuni campioni di materiali sui quali i tecnici nominati dalle procure effettueranno alcuni rilievi. L’obiettivo è capire se siano stati usati materiali adatti a reggere l’urto di un sisma oppure se il difetto fosse proprio nella progettazione. I siti sui quali sono stati messi i sigilli sono non più di quindici. «Abbiamo stilato un programma di collaborazione con le autorità preposte alla ricostruzione per un’immediata valutazione dei campioni da prelevare – ha detto il procuratore generale Giovanni Salvi in una conferenza stampa con i pm di Rieti e il suo vice Federico De Siervo -, senza allungare i tempi della ricostruzione». I documenti degli enti, dunque, verranno presi, scannerizzati e poi restituiti.

Il presidente del consiglio Matteo Renzi, dal canto suo, ieri mattina ha incontrato il commissario per la ricostruzione Vasco Errani, poi si è visto con il sottosegretario Claudio De Vincenti e con i rappresentanti di Anci, Upi e Regioni a Palazzo Chigi. «Dobbiamo immaginare una scommessa non per i prossimi mesi ma per i prossimi anni – ha detto il premier nel corso delle consultazioni sul progetto “Casa Italia” -, un lavoro che non deve dare risultati domattina ma che rappresenti un’opera di vera prevenzione e serietà. Siamo qui per chiedervi di partecipare con le vostre valutazioni, ruolo e contributo tecnico, per un lavoro che io credo debba andare avanti almeno per un decennio senza che su questo si giochi alcuna battaglia politica».