«La strada per Palenque è chiusa e abbiamo preso Ocosingo. Scusateci tanto ma questa è una rivoluzione». Così si sentirono rispondere i turisti occidentali che nei primi giorni di gennaio 1994 si trovavano nel Chiapas messicano e chiedevano spiegazioni dell’imprevisto cambiamento di itinerario al giovane e gentile guerrigliero che li aveva fermati. Ed era vero. Perché in quel capodanno di trent’anni fa, nel giorno in cui entrava il vigore l’Accordo nordamericano per il libero scambio (Nafta) fra Usa, Canada e Messico – nuovo mattone del neoliberismo globale –, nel Chiapas la popolazione indigena era insorta, riversandosi in armi nelle strade...