Non si può passare inosservati nella zona di search and rescue libica, soprattutto se si è una Ong. Durante il soccorso di due barconi realizzato dalla Life Support di Emergency venerdì scorso, in acqua è comparsa anche la motovedetta Fezzan: la stessa che il giorno precedente aveva sparato vicino ai gommoni della Mare Jonio. Classe Corrubia, colore grigio, numero 658 impresso sul fianco. Apparteneva alla guardia di finanza italiana, prima del regalo a Tripoli.

È stata avvistata a salvataggio concluso. L’atmosfera si è comunque irrigidita rapidamente. «Ci siamo accorti con il binocolo che un’altra imbarcazione stava arrivando e ci stava raggiungendo molto velocemente – spiega Anabel Montes Mier, capomissione della Life Support – Ho riconosciuto il numero 658, che corrisponde alla Fezzan. Così abbiamo accorciato le procedure ordinarie, come misura di prevenzione dopo quello che era successo alla Mare Jonio».

Le persone soccorse hanno posticipato alcune prassi di accoglienza che si svolgono sul ponte e sono state invitate a entrare all’interno della nave, nella zona «shelter», la più protetta. Inoltre i Rhib (i gommoni che si usano per i salvataggi) sono stati riportati a bordo prima del previsto, accelerando i tempi.

«Mi hanno chiamato via radio, con il Vhf e chiesto informazioni sul soccorso che avevamo effettuato – dichiara il comandante Domenico Pugliese – Poi mi hanno detto che ci dovevamo dirigere verso nord». Poco dopo al posto delle due barche di legno usate dai migranti sono comparse due nuvole di fumo. «Succede spesso che vengano bruciate. Forse non vogliono siano usate di nuovo. Può anche capitare che si tengano i motori, ma sono solo ipotesi», afferma il capitano.

Prima di Emergency, Pugliese lavorava nel settore commerciale, con quelle navi avvicinamenti di questo tipo non avvenivano. Il target della sedicente «guardia costiera» di Tripoli sono i migranti: catturarli e riportarli in Libia con la forza, in detenzione, per ricominciare il ciclo di abusi e tentativi di fuga.

Si vede anche da qui, molti dei naufraghi soccorsi dalla Life Support hanno provato più volte ad attraversare il Mediterraneo. Più rischi e più sofferenze per i migranti, maggiori affari per i trafficanti e le milizie. È il risvolto peggiore del memorandum Roma-Tripoli, quello che decine di migliaia di persone sperimentano sulla propria pelle.