In uno dei maggiori saggi di Franco Fortini, Verifica dei poteri (1965), si contiene la recensione di nove anni prima a Mimesis, lo studio che un maestro della filologia, l’ebreo tedesco Erich Auerbach esule a Istanbul, aveva dedicato in tempo di guerra alla nozione di realismo nella letteratura occidentale: lì, nel capitolo centrale sul X Canto dell’Inferno dove Farinata e Cavalcante interpellano Dante tra le arche roventi degli eretici e degli atei, Auerbach individua il concetto di «realismo figurale» distinguendolo da quello della comune allegoria perché se l’allegoria medievale corrisponde a una schematica astrazione, la figura dantesca riesce viceversa a...