Chi comanda al Cremlino? Vladimir Vladimirovic Putin. Certo, ancora lui, ma la domanda che si pongono a Washington, nel 229mo giorno di guerra in Ucraina, è reale e seria. L’evidente cambiamento nella strategia militare russa, con una pioggia di missili e «droni suicidi» su aree civili dell’Ucraina, non è visto solo come una ritorsione, un’escalation se non prevista, prevedibile, in risposta all’esplosione del giorno prima sul ponte di collegamento con la Crimea, è vista come un segnale «politico» molto forte diretto verso diversi obiettivi. A MOSCA LA CRISI clamorosa della gestione dell’«operazione speciale», culminata nella mancata vigilanza del ponte di...