In politica internazionale, affermava W. Churchill, non vi sono nemici eterni, ma solo interessi eterni. Il Presidente cinese Xi Jinping ha lasciato l’Italia, ma i guai italiani, che non dipendono dalla Cina (e ancora meno dal progetto Belt and Road, BRI), sono rimasti. Disoccupazione e sottoccupazione dilagano, la povertà penetra nella classe media, i servizi sociali sono smantellati, prosegue una strisciante deindustrializzazione, il lavoro di una volta è scomparso. Le ragioni di ciò dipendono dalla perdita di competitività (utilizziamo una moneta straniera e troppo forte, l’euro), dalle assurde politiche di austerità di marca tedesca, dalla pessima gestione dell’ultima globalizzazione (che...