Dal 2,4% di deficit al 2,04%, con la speranza che molti non si accorgano della differenza. La resa del governo italiano, forse inevitabile, è siglata da una raffica di trovate furbesche tipica della politica più vecchia del mondo. Bisogna impedire che l’elettorato capisca quanto totale è stata la sconfitta e l’avvocato Conte, fresco di incontro con la trimurti della commissione, il presidente Juncker, il vice Dombrovskis e il commissario all’Economia Moscovici, non si risparmia. «Rispettiamo gli impegni su reddito di cittadinanza e quota 100. Non rinunciamo a nulla». Non cambia niente insomma? Altroché se cambia, ma in meglio: «Il deficit...