«Siamo primi in Europa». Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha salutato ieri l’arrivo della quinta rata (su 10) del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), pari a 11 miliardi di euro. La consueta, eccessiva, enfasi data dal governo al mero calcolo degli gli «obiettivi» raggiunti in rapporto con l’importo complessivo da 194,4 miliardi di euro risulta dissonante rispetto all’incertezza in cui versa il Sacro Graal dell’economia italiana. Incertezza, in primo luogo, politica. Raffaele Fitto, il ministro delegato alla grana di inizio secolo, è stato candidato a ricoprire un ruolo da commissario europeo. Se così fosse, lascerebbe vacante...