«Il mondo al contrario» del generale Roberto Vannacci è un mondo tutto suo, fatto di razzismo, insulti omofobi ma anche di offese a femministe e ambientalisti, senza dimenticare ovviamente i migranti. Pensieri come quelli che l’ufficiale dedica alle persone omosessuali – «normali non siete, fatevene una ragione» – raccolti nel libro intitolato appunto «Il mondo al contrario» che l’ufficiale si è autoprodotto e che figura addirittura terzo nella classifica dei saggi di Amazon. «Farneticazioni» per il ministro della Difesa Guido Crosetto che ieri ha annunciato l’avvio di un esame disciplinare nei confronti di Vannacci le cui “tesi” mettono in imbarazzo anche lo Stato maggiore della Difesa che prende le distanze sottolineando come «l’Esercito non era a conoscenza dei contenuti espressi» nel libro «e che gli stessi non erano mai stati sottoposti ad alcuna autorizzazione e valutazione da parte dei vertici militari».

In effetti il libro è più che altro una raccolta di luoghi comuni della destra e che oggi, in una sorta di tana libera tutti, più di un personaggio si sente libero di esprimere senza alcuna riserva. L’ultimo in ordine di tempo è per l’appunto il generale di Divisione Roberto Vannacci, 55 anni, ex capo dei paracadutisti della Folgore oggi alla guida dell’Istituto Geografico Militare, che nel libro – acquistabile con il Bonus Cultura e con il Bonus Carta del Docente – elenca quelli che suo giudizio sarebbero i problemi che affliggono la società. Dagli «occupanti abusivi delle abitazioni che prevalgono sui loro legittimi proprietari», al fatto che «si spende di più per un immigrato irregolare che per una pensione minima di un connazionale». Preoccupanti le tesi sulla legittime difesa: se un ladro entra in casa, si chiede il generale, «perché non dovrei essere autorizzato a sparargli, a trafiggerlo con un qualsiasi oggetto mi passi tra le mani?».

Ma nel mirino del generale finiscono anche «le discutibile regole di inclusione e tolleranza imposte dalle minoranze», insieme con «il lavaggio del cervello di chi vorrebbe favorire l’eliminazione di ogni differenza compresa quella tra etnie, per non chiamarle razze». Un esempio potrebbe essere quello della pallavolista Paola Enogu «italiana di cittadinanza – scrive Vannacci – ma è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità».

Le reazioni alle affermazioni del generale per fortuna non si fanno attendere. Su Twitter sempre Crosetto invita a «non utilizzare le farneticazioni di un generale in servizio» per polemizzare con la Difesa: «Il generale Vannacci – scrive il ministro – ha espresso opinioni che screditano l’Esercito, la Difesa e la Costituzione». Il segretario del Sindacato dei militari, Luca Marco Comellini, si augura invece che «il ministro della Difesa avvii immediatamente il procedimento per l’irrogazione della massima sanzione di stato nei confronti del militare».

Il sindaco di Firenze Dario Nardella definisce quelle di Vannacci «parole di una gravità inaudita» mentre per il dem Alessandro Zan, responsabile diritti per il Pd, «serve un intervento urgente dello Stato maggiore per tutelare la credibilità e l’onorabilità delle nostre forze armate». «Le persone lgbt sono normali – dice invece il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni -, Paola Egonu rappresenta orgogliosamente l’Italia, non c’è una dittatura delle minoranze, quello che non è normale nel nostro Paese è che un alto ufficiale dell’Esercito italiano si metta pubblicamente a esprimere giudizi incommentabili, insulti omofobi e razzisti». Per Riccardo Magi di +Europa, invece, «ci mancava solo il generale che pubblica il Mein Kampf de ’noantri’». In serata la replica dell’ufficiale: «Ciò che mi procura disagio – dice Vannacci – è la strumentalizzazione: sono state estratte frasi dal contesto e su queste sono state costruite storie che dal libro non emergono».