In Nigeria l’industria del cinema sta cambiando e fornendo nuove opportunità di formazione. Ne parla «Le Monde» in un articolo dedicato ai nuovi corsi gratuiti – finanziati dallo Stato di Lagos – e organizzati dall’Accademia EbonyLife Creative. Con sede nella capitale culturale della Nigeria, la scuola mira a formare giovani professionisti per Nollywood, la potente industria cinematografica nigeriana. Sono rappresentate tutte le professioni: regia, recitazione, produzione, sceneggiatura, suono, direzione artistica, ecc., gli insegnanti sono nigeriani, sudafricani o kenioti, con esperienza internazionale.

LO SCOPO è di realizzare film in grado di essere esportati al di fuori del continente africano. Un’esigenza finora mai sentita da Nollywood, perché i circa 2500 film che produce ogni anno sono sempre stati pensati per gli oltre 200 milioni di abitanti della Nigeria e per l’Africa nella sua interezza. Sin dagli anni ’80 l’industria si è caraterizzata infatti come locale e low budget, con i lavori girati in poco tempo e con una media di 20,000€ a disposizione.

A cambiare la situazione è intervenuta prima la pirateria e poi i servizi di streaming a pagamento, Netflix e Amazon Prime su tutti, visti come una nuova opportunità per ampliare la platea e i ricavi. Ed è proprio a questi standard che i corsi di EbonyLife puntano, «riorientando» ad esempio lo stile di recitazione verso un maggiore realismo, laddove in Nigeria si tende ad una forte drammatizzazione. Qui è stata scovata Genoveva Umeh, l’attrice protagonista di Blood Sisters, la prima serie nigeriana coprodotta da Netflix e trasmessa dall’inizio di maggio. Altri studenti sono stati reclutati come stagisti in un film in preparazione con Amazon. Nel 2021 Nollywood ha portato entrate per 660 milioni di dollari nel paese, ovvero il 2,3% del PIL della più grande economia africana. Un potenziale ancora in crescita.