A Parigi, nelle prossime 24 ore, verrà scritto il futuro di Pavel Durov, fondatore e presidente di Telegram. Cittadino anche francese, difeso dal suo team legale guidato dall’avvocato Alain Duflot. Nel frattempo il mondo hacker, con attacchi DdoS (sovraccarico dei server che sono andati in palla), ha colpito i siti governativi francesi. Ieri a Teheran, la Guida Suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, ha dichiarato alle agenzie stampa della Repubblica islamica che Pavel Durov è «un povero giovane preso dai francesi. Ciò che conta – ha continuato – è che lo stato di diritto venga applicato nello spazio virtuale». Tornando alle...