Il riflesso pavloviano dei prèsidi pronti a issare sul pennone del proprio ateneo la bandiera della “ragion di Stato” della Germania a nome di tutti gli iscritti, palestinesi compresi. E la protesta degli studenti indisponibili all’arruolamento sotto il vessillo unico perché «nell’Università ci sono sensibilità diverse da rispettare» e il diritto alla critica resta sancito in tutti gli statuti, oltre che previsto dalla Costituzione. Piccola cronaca del corto-circuito culturale, politico, sociale e perfino logico in cui è precipitata l’Accademia tedesca dal 7 ottobre. Come si possono raccontare gli studenti ebrei «contro il massacro di Gaza» che si insultano, in perfetto...