Parlare oggi del 25 aprile sembra decisamente controcorrente, se si prescinde dalle celebrazioni rituali e burocratiche, e non solo perché per ragioni fisiologiche la generazione della Resistenza anno dopo anno si va assottigliando, ma soprattutto perché il contesto che ci circonda risulta sempre più indifferente ed estraneo allo spirito che consentì la passione e l’esperienza della Resistenza prima e successivamente la ricostruzione delle componenti materiali del paese distrutto e della vita democratica. Fa una certa impressione constatare con quanta disinvoltura gli alfieri delle ultime stagioni politiche e di quella presente hanno attraversato e stanno attraversando passaggi essenziali della nostra vita...