Li Qiang: 63 anni

Nominato n°2 del partito, molto probabilmente diventerà il nuovo premier il prossimo marzo. Dal 2017 è il segretario del partito di Shanghai, dove ha supervisionato l’apertura dello STAR Market. La sua fama di “business friendly” è stata tuttavia compromessa dopo il disastroso lockdown della scorsa primavera. A preoccupare gli esperti sembra però piuttosto la totale mancanza di esperienza a livello amministrativo. Nato nel Zhejiang, Li ha lavorato per quarant’anni nella provincia meridionale diventando il segretario di Xi negli anni in cui ricoprì il ruolo di capo del partito locale. Prima di arrivare a Shanghai, grazie al supporto di Xi, Li ha ottenuto gli ambiti incarichi di governatore del Zhejiang, e segretario del partito del Jiangsu.

Zhao Leji: 65 anni

Siede nel comitato permanente del Politburo dal 2017, anno in cui è diventato capo della Commissione disciplinare. Una posizione che lo ha reso il principale artefice della campagna di arresti per corruzione degli ultimi anni. Nel 1999 è diventato governatore del Qinghai all’età di soli 42 anni (il funzionario più giovane ad assumere tale ruolo) per poi ricoprire anche l’incarico di segretario del partito locale. Originario dello Shaanxi, si ritiene vanti legami con la famiglia di Xi, che proviene dalla stessa provincia. Ci si attende assumerà il ruolo di capo del parlamento cinese il prossimo marzo.

Wang Huning: 67 anni

Viene considerato l’ideologo del partito fin dai tempi di Jiang Zemin nonché il padre del concetto di “sogno cinese”. Molto brillante, nel 1985, all’età di 30 anni, è diventato professore associato presso la prestigiosa Università Fudan. Parla correntemente il francese e ha studiato negli Stati Uniti. L’esperienza oltremare ha avuto un’influenza determinante sul suo pensiero. E’ ritenuto il maggior esponente del “neo autoritarismo” cinese. Per lui è il secondo mandato nel comitato permanente, e ci si attende assumerà la direzione della Commissione consultiva del popolo il prossimo marzo.

Cai Qi: 66 anni

E’ il nuovo capo della segreteria del partito. Ha ricoperto l’incarico di sindaco e fino a pochi giorni fa di segretario del partito di Pechino, occupandosi della gestione delle ultime Olimpiadi. Noto per il suo accattivante utilizzo di Weibo, nel 2017 ha dovuto fronteggiare forti critiche per aver ordinato lo sgombero forzato di centinaia di lavoratori migranti. Ha lavorato con Xi per circa venti anni, prima nella provincia del Fujian e poi nel Zhejiang. Il fatto che sia stato promosso quattro volte in quattro anni attesta l’importanza attribuitagli dal presidente. Tra il 2014 e il 2016 ha anche servito nella potente Commissione per la sicurezza nazionale in qualità di vicedirettore dell’ufficio generale.

Ding Xuexiang: 60 anni

E’ il più giovane dei nuovi leader. Dal 2017 è il segretario personale di Xi, motivo per il quale è stato più volte avvistato al suo fianco durante visite di stato e viaggi all’interno della Cina. Ha un background tecnico, avendo trascorso più di 15 anni presso lo Shanghai Research Institute of Materials. Si ritiene diventerà uno dei nuovi vicepremier, sebbene la mancanza di esperienza in ruoli di leadership provinciale non lo rende un probabile successore di Xi.

Li Xi: 66 anni

E’ stato nominato capo della Commissione disciplinare del partito al posto di Zhao Leji. Questo vuol dire che sarà lui a portare avanti la spietata campagna anticorruzione rilanciata da Xi nel 2012. Al momento ricopre l’incarico di segretario della dinamica provincia del Guangdong e in passato ha servito con lo stesso ruolo nel Liaoning. E’ l’unico dei sei a non avere avuto rapporti professionali diretti con Xi, sebbene durante la sua carriera abbia coltivato relazioni piuttosto strette con il padre di Xi, Xi Zhongxun, che come lui era originario dello Shaanxi. Secondo il Brookings Institute, negli ultimi anni è diventato una sorta di confidente di Xi.