Il difficile viene ora: con l’entrata in vigore, il 28 gennaio, del provvedimento, approvato a dicembre dal parlamento argentino, su un contributo «solidale e straordinario» da parte dei più ricchi «per il contenimento degli effetti della pandemia», si tratta adesso di riuscire ad applicarlo realmente ai detentori di patrimoni superiori a 200 milioni di pesos (oltre due milioni di euro). GIÀ DA VENERDÌ, l’agenzia delle entrate federale argentina o Afip (Administradora Federal de Ingresos Públicos), era abilitata a notificare la cartella di pagamento ai 12mila contribuenti, meno dell’1% del totale, chiamati a versare il tributo. Un’imposta una tantum da cui...