Lo scorso 5 agosto, Hong Kong si è fermata per far posto allo sciopero generale più massiccio degli ultimi cinquant’anni. L’esperimento potrebbe presto venire replicato, se il “referendum” indetto per il 20 giugno da una ventina di associazioni sindacali, il partito di Joshua Wong, Demosisto, e l’Hong Kong Secondary School Action Platform, dovesse dare esito positivo. Un’alleanza tra studenti e sindacati non è esattamente l’alchimia più scontata per la mecca del capitalismo deregolato, dove la contrattazione collettiva per motivi politici è considerata illegale. Ma, a un anno di distanza dall’inizio delle proteste anti-governative, la necessità di rianimare il movimento democratico,...