In un paragrafo del quaderno 17 Gramsci ragiona della guerra moderna, delle novità risultate dal primo conflitto mondiale, ma anche dalla rivoluzione bolscevica e dal fascismo. Un dato era evidente sin dalla Grande Guerra, qualcosa che investiva il cuore stesso del warfare: “L’attacco si esaurisce avanzando; perciò la vittoria deve essere cercata quanto più possibile nelle vicinanze del punto di partenza”. Con riferimento proprio ai rischi della guerra di aggressione e dell’allungamento delle linee nell’illusione di una guerra breve, Gramsci cita, nello stesso paragrafo, von Clausewitz, il grande teorico tedesco della guerra moderna. Si riferiva ad un saggio in cui...