La galleria Bombi di Gorizia come rifugio per un centinaio di migranti, ha le ore contate. Il sindaco Ziberna, di Forza Italia, ha deciso di concerto con il nuovo prefetto, Massimo Marchesiello, insediatosi a inizio settimana, che oggi verranno messe grate di ferro alle entrate della galleria. Medici Senza Frontiere sta cercando di capire dove poter allestire un capannone, perché è certo che le persone continueranno ad arrivare. In tanti si sono già mossi da qui, da quando la notizia della chiusura ha cominciato a diffondersi.
Il medico che ogni sera viene a visitare gli accampati è alle prese con un uomo al quale giusto aveva riscontrato gravi problemi. «Ha 110 di pressione minima, ti rendi conto? Rischia un infarto, è tutto infreddolito. Deve assolutamente andare in ospedale per fare una visita cardiologica. E bisogna che stia al caldo, non vedi come trema?».

Ora sembra stare meglio ma è già un anno che vive in mezzo a una strada, in attesa che la sua situazione sia risolta. Il vescovo fino a una decina di giorni fa era molto polemico con Ziberna. Ora, il cambio di posizione. In una nota ufficiale l’arcivescovo Radaelli si dice fiducioso affinché la soluzione di chiudere quella che definisce «un dormitorio a prova di bora» sia un passo verso una accoglienza più degna, riservandosi di vedere cosa succederà.

«La città – spiega Ziberna – ha bisogno di tornare alla normalità. Alle otto la chiudiamo dai due lati ed entro un paio di ore la galleria verrà chiusa e sanificata. Le 80 persone in questione non possono essere mandate fuori regione quindi saranno portate in pullman in strutture come il Cara di Gradisca o il Nazareno di Gorizia. Gli verranno prese le impronte, saranno registrati, ecc… Questa sera (ieri) verranno invece spostati in altre regioni, proprio da quei centri, un centinaio di migranti i quali hanno già espletato queste pratiche, così da far posto a chi stava in galleria, che in poco tempo tornerà ad essere un passaggio per le auto». Ziberna esclude che altri migranti arriveranno.
Andrea Picco, consigliere d’opposizione del Forum per Gorizia, non è dello stesso avviso: «Chi garantisce che l’arrivo dei profughi si fermerà solo perché è chiusa la galleria? A Pordenone non c’è nessuna commissione eppure ci sono i migranti che dormono per terra, lo avete raccontato pure voi de Il Manifesto, è una misura che non tiene conto della realtà, questa di Ziberna. Tra un mese racconterete di un altro posto, di un altro nuovo ghetto, ne sono certo. E’ solo una sorta di camouflage perché l’amministrazione non si può permettere che in contemporanea con gli appuntamenti natalizi ci siano queste persone sotto la galleria. Ma non è così che si risolvono i problemi». Mentre parliamo alcuni “ospiti” della galleria si allontano con le poche cose che hanno per non muoversi dalla città fino a che non avranno ottenuto i documenti. L’esatto contrario di ciò che auspica il primo cittadino.