«Dopo essersi collocata in una posizione di controllo di tutti gli aspetti della pubblicità digitale, Google si è servita di strategie anticompetitive, tese all’esclusione e illegali per eliminare o ridurre sensibilmente ogni minaccia alla sua egemonia nel campo delle tecnologie della pubblicità digitale». È quanto si legge nella causa intentata dal dipartimento di Giustizia statunitense e da un gruppo di stati americani contro Alphabet, la casa madre di Google, per violazione delle leggi antitrust.

Oltre all’abuso di posizione dominante, si accusa il gigante della Silicon Valley di intascare il grosso dei proventi dell’advertisement online, risucchiando i profitti dei siti su cui vengono pubblicate le inserzioni. Come riporta il Wall Street Journal, l’80% del business di Alphabet Inc. è incentrato sulla pubblicità online, ma nel 2021 ha dichiarato solo 31.7 miliardi di incassi dalla compravendita di advertisement – cioè appena il 12% dei profitti complessivi di Alphabet: solo il 70% di quel 12% viene poi ridistribuito fra gli editori online e gli sviluppatori.

INTENTATA nella corte federale della Virginia, la causa è la seconda contro Google proveniente dal dipartimento di Giustizia, che nel 2020 aveva preso di mira la sua posizione dominante nell’ambito dei motori di ricerca, empiricamente riscontrabile da chiunque abbia mai fatto una ricerca sul web.
E non solo Google è al centro delle “attenzioni” del governo statunitense, specialmente sotto l’amministrazione Biden che ha fatto del tentativo di ridimensionare lo strapotere dei big della Silicon Valley una delle sue bandiere.

Appena un mese fa, la Federal Trade Commission si è messa di traverso nell’acquisto, da parte di Meta (casa madre di Facebook), di una app di realtà virtuale, Within, funzionale all’aspirazione di Zuckerberg di dare forma al suo “metaverso” – oggetto di investimenti miliardari per cui sono stati sacrificati migliaia di posti di lavoro nella compagnia. E la stessa Google venerdì scorso aveva licenziato 12.000 dipendenti, preferendo investire sul business in ascesa dell’intelligenza artificiale. Di recente la Federal Trade Commission si è anche opposta all’acquisizione, da parte di Microsoft, della compagnia di sviluppo di videogiochi Activision Blizzard.
Secondo la causa del dipartimento di Giustizia Usa, «Google ha corrotto la competizione legittima nell’industria pubblicitaria» nel mondo tech, «intraprendendo una campagna per assumere il controllo» di tutti gli strumenti impiegati nell’advertisement online.