Per 49 anni, grazie alla sentenza Roe vs Wade che ne aveva sancito la legalità a livello federale, negli Stati uniti l’aborto è stato legale. Dopo giugno 2022, quando il caso che aveva permesso alle donne statunitensi di decidere del proprio corpo è stato revocato dalla Corte suprema, l’accesso all’aborto e le leggi che lo regolano variano da stato a stato. Attualmente l’aborto è completamente illegale, con poche eccezioni, in 14 stati a guida repubblicana. Dieci di questi stati, dotati delle cosiddette “leggi grilletto”, pronte ad entrare in vigore quando e se la Corte Suprema avesse annullato Roe, hanno completamente vietato la procedura. In due stati, Wyoming e Utah, l’aborto è ancora legale ma solo perché i tribunali hanno bloccato le leggi in questione.

ALTRI STATI, tra cui la Georgia, che storicamente è sempre stato un centro di accesso all’aborto per il sud degli Usa, hanno adottato divieti di aborto dopo le sei settimane, consentendo l’interruzione di gravidanza solo fino a due settimane dopo il mancato ciclo, quando molte donne non sanno nemmeno di essere incinte.
Lo stato con le leggi più restrittive è l’Idaho: il governatore Gop Brad Little ha firmato un disegno di legge che rende illegale per un adulto aiutare una minore ad abortire in un altro stato senza il consenso dei genitori.

Il Texas è l’unico stato a consentire ai civili di far rispettare i divieti di aborto attraverso cause legali, significa che i singoli individui possono citare in giudizio le persone che credono abbiano abortito o semplicemente aiutato qualcuno a farlo. Nuove norme attualmente in discussione in molte piccole città del Texas renderebbero illegale anche solo guidare attraverso una città o una contea allo scopo di abortire.

Per le donne che vivono in stati solidamente Dem, invece, la sentenza della Corte suprema non ha cambiato le cose: a New York, in California, in Oregon, a Washington, le donne sono protette a più livelli. Possono contare sull’accesso alle procedure meno invasive per interrompere una gravidanza, ed è garantito il supporto psicologico gratuito, se pensano di averne bisogno. Questo porta le donne che possono permetterselo ad andare ad abortire nei così detti stati santuario, che si sono impegnati a mantenere l’aborto legale e sicuro non solo per le residenti dello , ma per tutte coloro che ne hanno bisogno.

SECONDO una ricerca condotta da WeCount e pubblicata da FiveThirtyEight, nell’ultimo anno i tassi di aborto hanno subito un impatto significativo: numeri in calo negli stati con divieti o restrizioni severe, e in crescita negli stati a guida democratica. Anche l’impatto sulle basi elettorali è stato notevole, come dimostrato dall’ultimo sondaggio Gallup, che mostra come una percentuale crescente di americani, il 28%, affermi di voler votare solo per i candidati che sono d’accordo con le loro convinzioni in tema di aborto.
Il nuovo fronte della battaglia sembra ora essere l’accesso all’aborto farmacologico. Nel gennaio 2023, la Food and Drug Administration ha finalizzato una modifica alle regole per consentire alle farmacie, fisiche e online, di vendere le pillole abortive. La mossa ha scatenato tutta una serie di questioni legali, in particolare negli stati più restrittivi. Un’analisi del Guttmacher Institute, gruppo di ricerca che sostiene il diritto all’aborto, ha rilevato che l’aborto farmacologico rappresenta più della metà di tutte le interruzioni di gravidanza avvenute negli Stati uniti.