I liberali ottengono il ritorno al pareggio di bilancio, lo stralcio della Patrimoniale e zero aumenti delle tasse, i Verdi l’uscita anticipata dal carbone entro il 2030, la mobilità sostenibile e i pannelli solari obbligatori su ogni nuovo tetto, mentre la Spd incassa l’aumento del salario minimo a 12 euro già nel 2022, il «Bürgergeld» (reddito di cittadinanza) e la «modernizzazione industriale» che secondo il cancelliere in pectore Olaf Scholz sarà «il più grande progetto realizzato dalla Germania negli ultimi cento anni».

Così, nero su bianco, il compromesso raggiunto ieri a Berlino dai leader dei tre partiti della coalizione «Semaforo» riassunto nelle 12 pagine del «documento di base» annunciato in conferenza stampa. Ora la palla passa al secondo turno di negoziati che non saranno più esplorativi ma mirati a scrivere tutti i dettagli dell’accordo di governo destinato a durare per l’intera legislatura.

Per la ratifica della bozza oggi si terranno il congresso straordinario dei Verdi e la riunione del comitato esecutivo di Fdp, anche se l’ultima parola alla fine delle trattative spetterà come sempre agli iscritti.

Comunque il preliminare di ieri rappresenta il primo vero tassello della geometria politica inedita per la Germania quanto la fine delle residue illusioni della Cdu sulla possibile alleanza «Giamaica». «I colloqui esplorativi si sono basati su fiducia, rispetto e collaborazione. Proseguiremo su questa strada convinti di potere chiudere un accordo di coalizione ambizioso e sostenibile» sottolineano nel comunicato congiunto Scholz, la leader dei Verdi, Annalena Baerbock, e il segretario liberale, Christian Lindner.

Ma il documento mette anche la pietra tombale sulla revisione del Patto di Stabilità dell’Ue che «ha dimostrato di avere sufficiente flessibilità» e su qualunque ipotesi di debito comune europeo. In più la fine della pandemia secondo i tre partiti dovrà coincidere con «i conti pubblici in ordine dei membri Ue». Tuttavia «non abbiamo ancora affrontato tutti i temi» fanno sapere i leader del «Semaforo» anche se la convergenza appare totale sulla svolta digitale, sburocratizzazione della pubblica amministrazione, e perfino sulla legalizzazione della cannabis dopo la retromarcia dell’esperto di Sanità della Spd, Karl Lauterbach: «Ero contrario ma ora, da medico, sono giunto alla conclusione opposta». Non ci sarà invece l’atteso tetto sugli affitti ma solo un apposito piano-casa per calmierarli.