L’incontro svoltosi ieri a Mosca, nel bel mezzo della crisi ucraina, fra il primo ministro ungherese Viktor Orbán e il presidente russo Vladimir Putin, l’undicesimo dal 2010 ossia da quando il leader danubiano è tornato al potere, è stato criticato dall’opposizione ungherese e considerato con diffidenza dall’Unione europea. Le questioni energetiche sono state al centro dei colloqui tra i due e del resto, prima di partire, Orbán aveva chiarito l’intenzione di incrementare le importazioni di gas. L’Ungheria ha già concluso con la Russia accordi per la fornitura di 4,5 miliardi di metri cubi di gas aggirando l’Ucraina. «Questi accordi, validi...