L’amour toujours, leggendaria hit del 1999 del dj Gigi D’Agostino, ha subito un destino singolare: è diventato un inno dell’estrema destra tedesca. Per questo, ha annunciato il patron del celebre festival della birra di Monaco di Baviera Clemens Baumgärtner, «sarà bandito dall’Oktoberfest».

Negli ultimi giorni il dibattito politico in Germania è dominato da un video girato nel locale Pony a Sylt – esclusiva isola tedesca nel mare del Nord – e diffuso sui social network. Nella breve clip si vedono diversi giovani ballare sulle note della canzone e intonare lo slogan neonazista «Deutschland den Deutschen, Ausländer raus» («la Germania ai tedeschi, fuori gli stranieri»). Nelle riprese spunta anche un ragazzo che alza il braccio a mo’ di saluto nazista e tiene due dita sotto il naso, riferimento ai baffi di Adolf Hitler.

Il comportamento di quei giovani è stato definito «disgustoso» e «inaccettabile» dal cancelliere Olaf Scholz. La ministra dell’Interno Nancy Faeser ha parlato di «vergogna nazionale». Il locale si è dissociato e ha sporto denuncia. La magistratura ha aperto un’inchiesta per istigazione all’odio. Alcuni dei protagonisti sono stati poi identificati dalla rivista Bild come «ben istruiti, ricchi e già attivi a livello imprenditoriale».

Come ha puntualizzato il giornalista Matern von Boeselager sul settimanale Der Spiegel, quello di Sylt non è un caso isolato: da mesi la versione razzista de L’amour toujours rimbalza tra video TikTok, post social, «feste in spiaggia nello Schleswig-Holstein, parate di carnevale in Baviera e festival di paese in Sassonia». La canzone di Gigi D’Agostino è ormai un meme dell’estrema destra tedesca. Così popolare da non necessitare spiegazioni, né lo slogan associato.

Il partito di estrema destra Alternative für Deutschland – che i sondaggi danno in testa tra i giovani – spesso e volentieri mette il brano come colonna sonora dei propri video senza dire nulla. Per chi lo conosce, infatti, il significato razzista è implicito, per chi non lo conosce si tratta semplicemente di una canzone dance famosa in tutto il mondo. Tale doppio registro comunicativo permette di invocare il cosiddetto «diniego plausibile»: si promuovono discorsi xenofobi ed estremisti ammantandoli di «ironia», in modo da poter negare di averlo fatto.

È una tecnica propagandistica dell’estrema destra contemporanea. Negli ultimi anni è stata ampiamente utilizzata dall’alt-right statunitense – un movimento informale e principalmente online che, dietro il paravento del trolling, ha diffuso a piene mani contenuti razzisti, misogini, omolesbobitrasfobici e antisemiti. Non a caso, la loro mascotte era Pepe the Frog (Pepe la rana): innocuo personaggio di un fumetto del 2005 scritto da Matt Furie, che tra il 2015 e il 2016 è stato trasformato in un vero e proprio simbolo d’odio.

Uno dei principali animatori dell’alt-right è stato il neonazista Andrew Anglin, fondatore di The Daily Stormer (voluto omaggio al settimanale nazista Der Stürmer). In una guida compilata da lui, e pubblicata sul suo sito nel 2016, scriveva che «quando si usano insulti razzisti, lo si deve fare con aria semischerzosa. Il tono dovrebbe essere leggero. Il lettore profano non dovrebbe essere in grado di dire se stiamo scherzando o no». Per Anglin l’obiettivo è promuovere una forma di «nazismo non ironico mascherato da nazismo ironico».

L’appropriazione de L’amour toujours si inserisce in questo solco. Potrebbe sembrare un fatto secondario, invece mostra la strategia comunicativa e propagandistica dell’estrema destra contemporanea. Il caso di specie rende anche evidente che l’Italia non è l’unico paese a non aver fatto i conti con il proprio passato recente.