A 24 giorni dal primo turno delle presidenziali, Emmanuel Macron, buon ultimo, ha presentato ieri le grandi linee del suo programma per i prossimi 5 anni.

Oltre al recupero di «sovranità» europea per far fronte a tutte le fragilità messe in luce dal Covid e dalla guerra in Ucraina (industriali, ambientali, sanitarie, difesa), il presidente-candidato ha presentato un progetto liberal, centrato sul «ritorno al lavoro»: l’obiettivo è la piena occupazione (1,2 milioni di posti di lavoro creati negli ultimi 5 anni), con il bastone dei «doveri» che accompagnano i «diritti», il reddito minimo condizionato a 15-20 ore di lavoro settimanale.

La pensione dovrebbe passare progressivamente a 65 anni, con un minino portato a 1100 euro. Investimenti nella ricerca, ancora riforma nella scuola, nella giustizia, per un totale di 50 miliardi l’anno.