Il paese che nell’aprile scorso era stato definito come «il più sicuro del mondo» dal rapporto biennale sul turismo del World economic forum, ieri ha assistito a un attacco contro persone molto simile a quelli a cui siamo stati abituati negli ultimi tempi.

A TURKU, città meridionale della Finlandia, 168 chilometri circa dalla capitale Helsinki, un uomo armato di coltello ha ucciso due persone e ne ha ferito sei, prima di essere colpito alle gambe dalla polizia e «immobilizzato».

Secondo gli agenti si tratterebbe di uno straniero e avrebbe agito da solo, anche se le forze dell’ordine hanno fatto sapere di essere alla ricerca di possibili e ulteriori sospetti, complici, al fine di non escludere alcuna possibilità. Inoltre, è stato chiesto alle persone «di evitare di recarsi nel centro della città».

SU TWITTER il presidente finlandese, Sauli Niinisto, ha fatto sapere di aver parlato con il premier Juha Sipila, con il suo vice Petteri Orpo e con il ministro degli Interni, Paula Risikko.
Poco dopo l’attacco si è diffusa la notizia secondo la quale presunti sostenitori del sedicente Stato islamico avrebbero celebrato sul web l’attacco a Turku: secondo alcuni testimoni l’assalitore avrebbe urlato «Allah Akbar».

LO HA RIFERITO RITA KATZ – direttrice di Site, il sito di monitoraggio delle attività jihadiste sui social media – tramite il suo account Twitter.
Katz ha precisato che «nonostante non ci siano conferme» sul fatto che l’attacco in Finlandia sia riconducibile all’Isis, «i sostenitori del gruppo stanno festeggiando l’evento online».
La direttrice di Site ha anche pubblicato un’immagine tratta dall’account Twitter «Inside The Khilafah» con la didascalia «dalla Spagna alla Finlandia onore al jihad». (red. est.)