«Non si lascia annegare nessuno. Punto». Ai leader dei partiti la Chiesa luterana aveva riassunto banalmente così la questione del salvataggio dei naufraghi nel Mediterraneo, proprio come lo slogan di «United 4 Rescue». Facendo capire che il tema non solo non è materia di trattativa politica fra i leader europei ma anche che le navi finora pagate solo dalle Ong vanno messe pure sul conto dello Stato, come peraltro scritto nell’accordo di coalizione fra Spd, Verdi e Fdp sull’aumento del supporto pubblico alle operazioni umanitarie.

Dietro la storica decisione della Germania di finanziare con 2 milioni di euro all’anno fino al 2026 le missioni di «United 4 Rescue», spicca il maxi-ombrello di 850 Ong guidato dalla «Evangelische Kirche in Deutschland» (Ekd) che ha messo il suo enorme “cappello” su chi salva le vite in mare.
Obbligando la Commissione Bilancio del Bundestag e il governo Scholz a studiare l’iter più rapido per versare direttamente alla «Bank für Kirche und Diakonie» i fondi per le attività delle due navi attualmente cofinanziate dalla Edk: «Sea Watch» e «Humanity» cui nel 2023 si aggiungerà «Sea Watch 5» operativa nella primavera 2023. Del resto «Gemeinsam Retten» («Salvare Insieme») è la dicitura in tedesco che compare ufficialmente accanto alla «United 4 Rescue» fondata dalla Ekd con centinaia di partner tra cui «ProAsyl», «Campact» e «Medici Senza Frontiere».

«United 4 Rescue è un sermone trasformato in nave», sintetizza Jürgen Mette, autorevole teologo evangelico per cui «non c’è alternativa per i cristiani a contribuire a salvare chi sta annegando». E la Edk è la comunità che rappresenta 19 milioni 725 mila tedeschi: il 23,7% della popolazione. Praticamente il primo partito del Paese.

Guidato da due donne. Al vertice c’è la pastora Annette Kurschus, classe 1964, teologa formata in Vestfalia che in curriculum vanta anche studi in medicina recentemente tornati utili per spiegare ai fedeli come affrontare l’emergenza Covid. Donna più che influente: presidente del Cda dell’Associazione stampa protestante e del Consiglio di vigilanza della Società biblica, mentre siede nel Consiglio della «Westfälische Wilhelms Universität» di Münster.

A presiedere il Sinodo della Edk, invece, è Anna-Nicole Heinrich, 26 anni, figlia di un camionista della Ddr, che vive in Baviera insieme al marito dividendo l’appartamento con altre quattro persone. Laureata in Filosofia a Ratisbona, da anni si occupa di Etica sociale: la scienza morale che, insieme alla pastora Kurschus, ha posto di fronte agli scienziati della politica.