Doveva essere una priorità per il governo nato a inizio 2020, ma la deroga della riforma del Lavoro di Rajoy sta facendo fibrillare l’alleanza tra Psoe e Unidas Podemos.

Ieri il clima è tornato più disteso dopo il varo di un sistema di coordinamento tra diversi ministeri per condurre i negoziati sul mercato del lavoro. Martedì una riunione ad hoc dovrebbe decidere quale sarà la proposta da presentare a sindacati e organizzazioni datoriali.

Poche ore prima della tregua, però, i toni erano saliti: Up ha denunciato le ingerenze della ministra socialista dell’Economia Nadia Calviño nelle competenze della titolare del Lavoro Yolanda Díaz, punta di diamante di Up dopo l’uscita di scena di Pablo Iglesias, e Díaz ha chiesto al premier Sánchez di spiegare quali sono le discrepanze del suo partito rispetto al testo da lei difeso. La portavoce dell’esecutivo, Isabel Rodríguez, ha assicurato che non ci sono differenze di vedute rispetto all’accordo programmatico siglato tra i due partiti, ma finora i socialisti si sono astenuti dall’intervenire sui punti più controversi, sottolineando però di volere una riforma «equilibrata» e basata sul consenso di tutte le parti sociali e di Bruxelles.

Anche se non sarà più lei a guidare i negoziati, la ministra del Lavoro si è detta soddisfatta per la decisione di Sànchez di partecipare personalmente alla cabina di regia sulla riforma, ma Up ha dovuto incassare il coinvolgimento di Calviño, che in passato ha avuto parole di apprezzamento per la controriforma della destra e che nei giorni scorsi ha preteso di prendere le redini del negoziato con le parti sociali. I viola accusano Calviño e il Psoe di voler annacquare il provvedimento e, in particolare, di opporsi all’obiettivo di dare priorità alla contrattazione collettiva, nella quale i sindacati hanno più forza, su quella aziendale. In ballo c’è anche il freno alla subcontrattazione, che permette alle imprese di esternalizzare ottenendo un aumento dello sfruttamento e della precarietà e una riduzione dei salari.

I sindacati da tempo premono affinché Sánchez rispetti l’impegno a smontare la controriforma del 2012. All’opposto, il segretario della Ceoe (la Confindustria spagnola) Antonio Garamendi ha criticato l’esecutivo perché incapace di esprimersi con un’unica voce, ma ha riaffermato l’opposizione alla cancellazione degli aspetti chiave della legge.

Il timore che la caduta del governo e la convocazione di elezioni anticipate si concluda con una vittoria di Pp e Vox (probabile, secondo i sondaggi) ha finora impedito la rottura tra Psoe e Up. Ma i fronti aperti tra le due formazioni aumentano, dopo la decisione della presidente del Congresso, la socialista Batet, pressata dalle destre, di rimuovere il deputato viola Alberto Rodríguez, condannato per aggressione a pubblico ufficiale durante una manifestazione, nonostante la sentenza non lo richiedesse. Inoltre, al 40° congresso socialista Sánchez ha ricucito con i settori conservatori del partito, allarmando non poco i viola.