Era nato a Roma 28 anni fa Elia Putzolu, il foreign fighter italiano che combatteva con le milizie filorusse e che è stato ucciso l’altro ieri durante un combattimento nella regione del Donetsk.

Padre sardo e madre milanese, dopo la separazione dei genitori Elia era cresciuto a Siena con la madre e il nuovo compagno della donna. A Siena aveva frequentato le scuole elementari e poi le medie. La voglia di andare via per cercare opportunità di crescita e di lavoro lo aveva portato a Milano, dove per un certo periodo di tempo ha fatto il barista. Nel 2018, sempre in cerca di un lavoro, era arrivato in Russia, a Tangrog, nei dintorni di Rostov. Era un sostenitore della community online italiana Fort Rus, allineata alle posizioni di Mosca. Nel 2019 si era trasferito in Donbass e aveva deciso di arruolarsi come foreign fighter con le milizie filorusse, in una guerra, scriveva sul suo profilo Facebook, «della quale il mondo ha una visione parziale e distorta».

Putzolu è il terzo italiano ucciso in Ucraina, e il secondo a morire combattendo per i filorussi. Il primo, il 30 marzo, era stato Edy Ongaro, 45 anni. Terza vittima, meno di un mese fa, ma sul fronte ucraino, Benjamin Giorgio Galli, 27 anni.