Ecco i punti della risoluzione che sarà presentata oggi al Parlamento europeo:

    1. Denuncia l’arresto arbitrario, le torture e la prolungata detenzione di Patrick Zaki e ne chiede il rilascio immediato sollecitando un’azione diplomatica dell’Ue più forte e coordinata;
    2. Valorizza nettamente l’importanza dell’inizio del processo ai quattro funzionari egiziani accusati dell’omicidio di Giulio Regeni, condannando tutti i tentativi delle autorità egiziane di depistare e ostacolare le indagini e chiedendo la piena cooperazione con le autorità giuridiche italiane. Esprime un forte sostegno politico e umano alla famiglia di Giulio Regeni per la loro costante e dignitosa ricerca della verità, ricordando che questa non appartiene solo alla famiglia, ma è un dovere per le istituzioni nazionali ed europee che richiede di intraprendere tutte le azioni e le conseguenze diplomatiche necessarie;
    3. Elenca in maniera puntuale diversi casi di arresti e violenze, inserite in un quadro di sistematica repressione del dissenso in cui interviene anche un uso strumentale della giustizia e della pratica delle incarcerazioni preventive prolungate, che avvengono spesso in condizioni pessime (e di sovraffollamento nonostante il Covid-19);
    4. Chiede agli Stati membri di sospendere le licenze per tutte le esportazioni di armi, tecnologie di sorveglianza e altre attrezzature di sicurezza verso l’Egitto, dando seguito alle conclusioni del Consiglio Affari esteri del 21 agosto 2013;
    5. Ribadisce che il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali è un elemento essenziale delle relazioni Ue-Egitto e che la situazione attuale richiede una profonda e completa revisione delle relazioni dell’Ue con l’Egitto e dei rispettivi finanziamenti che dovrebbero limitarsi al sostegno agli attori democratici e della società civile. Nella stessa logica il rinnovo dell’accordo di partenariato con l’Egitto deve avere al centro la dimensione dei diritti umani;
    6. Nel quadro del nuovo regime globale di sanzioni in materia di diritti umani (il cosiddetto EU MagnitskyAct) chiede di considerare misure restrittive mirate contro i funzionari egiziani di alto livello responsabili delle violazioni più gravi nel paese;
    7. Incoraggia i rappresentanti della delegazione dell’Ue e degli Stati membri dell’Ue al Cairo a partecipare ai processi di giornalisti, blogger, sindacalisti, difensori dei diritti umani e attivisti della società civile del paese, sia egiziani che stranieri;
    8. Sottolinea che non andrebbe conferita alcuna onorificenza ai leader responsabili di violazioni di diritti umani;
    9. Denuncia un particolare accanimento contro donne e comunità Lgbti con l’accusa di «violazione della morale».

La risoluzione congiunta è sostenuta da S&D, Renew, Verdi e GUE