Tutto confermato: per il Tribunale di Torino Maria Edgarda Marcucci, attivista femminista, No Tav, combattente nelle unità femminili curde Ypj nel Rojava, è socialmente pericolosa. Il contorsionismo giuridico che a marzo di quest’anno le impose la misura della sorveglianza speciale è stato ribadito due giorni fa. Resta in piedi, dunque, l’architettura politica – ben poco giuridica – imbastita dalla Procura di Torino, dalla pm Pedrotta e dalla Digos e che la costringerà fino a marzo 2022 a vivere in semilibertà in assenza di reato e condanna. Maria Edgarda Marcucci Unica dei combattenti italiani nel Rojava minacciati di identica sorte (Paolo...