Trenta morti. Il semestre di presidenza europea dell’Italia è iniziato con l’ennesima strage di migranti nel canale di Sicilia. E forse ha ragione Francesco Montenegro, vescovo di Agrigento e responsabile migrazioni della Cei, quando dice che sarebbe un miracolo se le cose migliorassero nei prossimi sei mesi. Nonostante le promesse e l’ottimismo di Matteo Renzi – ieri ha ritardato il consiglio dei ministri per discutere della situazione – l’Ue finora non ha mosso un dito. Solo qualche timida parola della commissaria Cecilia Malmström e l’ennesimo elenco di buoni propositi, compreso quello del futuro presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker che...