Una lista di esponenti della società civile afghana a rischio sotto il nuovo regime talebano era stata compilata nelle ore immediatamente successive alla caduta di Kabul. A quella della Difesa italiana, in cui si trovavano inizialmente italiani e un un migliaio di afghani che avevano collaborato con la Nato o con la nostra ambasciata, si erano dunque aggiunte alcune centinaia di nominativi compilati dalle Ong che da un paio di decenni lavorano in Afghanistan. Si trattava di persone che si sarebbero imbarcate non solo sugli aerei della Difesa ma anche sui voli di una compagnia commerciale privata che, sin dai...