Il Team della campagna elettorale di Donald Trump fa una mossa palese per sollevare uno scandalo sui rapporti dei Biden, padre e figlio, con l’Ucraina.

Il leaker in questo caso è l’avvocato del presidente, Rudy Giuliani, il quale ha fornito al New York Post una copia di un hard disk contenente foto e presunte e-mail del figlio di Joe Biden, Hunter tramite le quali si mostrerebbe che avrebbe presentato il padre, quando era il vice di Obama, a un alto funzionario della società energetica ucraina.

Non è chiaro se le e-mail, che coinvolgono Hunter e la compagnia di gas ucraina per cui ha lavorato, Burisma, siano autentiche, ciò che è ancora meno chiaro è come siano finite nelle mani di Giuliani, e se in questo tragitto ci siano state illegalità o interferenze straniere.
Hunter Biden è stato a lungo al centro della strategia di rielezione di Trump, tanto che Trump lo scorso anno è stato messo sotto impeachment proprio a causa dei suoi sforzi e di quelli di Giuliani per sollevare uno scandalo legato ai Biden e a Burisma. A meno di tre settimane dalle elezioni, e con Trump indietro nei sondaggi, Giuliani sembra riprendere la faccenda da dove l’aveva interrotto.
Mentre le strategie elettorali si rincorrono sui giornali, al Senato si combatte una battaglia più a lungo raggio, visto che l’elezione di un terzo giudice conservatore nominato da Trump può condizionare la società americana per generazioni. Durante le audizioni Amy Coney Barrett continua ad eludere tutte le domande su aborto, sanità e diritti.

Durante la terza giornata di udienze la giudice Barrett non ha chiuso la porta all’idea che Trump possa graziare se stesso, ha ripetuto di non volere esprimersi sul fatto che il presidente possa o meno ritardare un’elezione in modo unilaterale, ma a fare sobbalzare sulla sedia è stato il senatore repubblicano Lindsey Graham, che ha chiesto: «Non è a conoscenza di alcuno sforzo per tornare ai bei vecchi tempi del segregazionismo da parte di un organo legislativo, giusto?».
L’espressione «bei vecchi tempi del segregazionismo» non poteva passare inosservata, così come continua a non passare inosservata la presenza di senatori repubblicani senza mascherina, che hanno già contratto il Covid.
Ted Cruz, che fino a due giorni fa era in quarantena, ha parlato dopo il suo collega e compagno di partito Mike Lee, risultato positivo al tampone, e prima del senatore repubblicano Thom Tillis, sempre senza mascherina e anche lui positivo al tampone, ha fatto l’assurda affermazione che ai Democratici non interessa la nomination di Barrett in quanto alcuni di loro, preoccupati dalle misure di sicurezza sanitaria, stanno intervenendo alle udienze da remoto.
Se la futura Corte suprema pone diverse preoccupazioni, questa Corte Suprema ha disposto che l’amministrazione Trump termini in anticipo il conteggio del censimento.
L’effetto di questa mossa potrebbe portare a una sottostima degli immigrati privi di documenti, cosa che in genere avvantaggia i repubblicani nel disegnare i distretti politici.