Poco prima del tramonto del sabato pomeriggio afoso di ieri, nelle strade di Tel Aviv si riversano già migliaia di israeliani arrivati da tutto il Paese per prendere parte alle manifestazioni. Giovani e meno giovani, tutti camminano a passo deciso verso i punti di ritrovo, molti con la bandiera in mano. I volti rivelano la stanchezza, la preoccupazione, la frustrazione, la rabbia, ma soprattutto la consapevolezza di chi sa che il tempo sta per scadere. «OGGI SONO 218 giorni che i nostri cari si trovano prigionieri nell’inferno di Gaza»: così si è aperto il consueto discorso delle famiglie che precede...