L’inviato speciale del Papa per la pace in Ucraina, il Cardinale Zuppi, «ha in programma un viaggio a Mosca». Lo ha rivelato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, aggiungendo che i vertici russi sono «pronti» al colloquio. Ma sul campo la guerra continua e ieri le forze ucraine potrebbero aver messo a segno due risultati: la riconquista di un villaggio nel Donetsk e l’affondamento di un’altra nave militare della flotta russa.

Il villaggio in questione è Andriivka e si trova a 10 chilometri a sud della città di Bakhmut. Ciò testimonia quanto sia difficile la controffensiva su due fronti che l’Ucraina ha intrapreso a giugno. Dopo mesi di bollettini del ministero della Difesa di Kiev che stimavano in centinaia di metri quotidiani l’avanzata nell’est, ci troviamo di fronte alla conquista di un cumulo di macerie (a causa dei bombardamenti costanti nell’area) a soli 7 km dal punto di partenza e a una distanza ancora non sufficiente a tentare uno sfondamento sul fronte di Bakhmut. D’altronde, l’abbiamo scritto più volte, nell’est il conflitto si è trasformato in una guerra d’attrito. E gli ultimi sviluppi non smentiscono tale assunto: battaglie logoranti, conquiste rare e lente e rischi di contrattacco a ogni sortita. Anche per questo non bisognerebbe essere frettolosi nel giudicare il contesto.

Nel sud, invece, sembra esserci una pausa strategica. Entrambi gli eserciti hanno bisogno di far riposare i reparti in prima linea e di riorganizzare mezzi e postazioni. Dopo la vittoria a Robotyne, che sembrava aver accelerato i tempi a sud di Zaporizhzhia, anche in virtù delle pressioni di Nato e Usa, siamo di nuovo alla pausa strategica. Anzi, Kiev sembra tornata alla vecchia strategia, ovvero tentare di disperdere le forze russe in più direzioni lungo la linea del fronte, dai campi agricoli prossimi alla zona costiera al fiume Dnipro, nella speranza di trovare una falla tra le difese nemiche.

Nel frattempo, tuttavia, gli attacchi dalla distanza non cessano e, anzi, si fanno sempre più precisi. Per il secondo giorno di seguito, infatti, Kiev potrebbe aver inferto un duro colpo alla marina di Mosca. Lo sfondo è sempre quello del porto di Sebastopoli ed è incredibile come le difese russe siano così permeabili in un’area strategicamente così importante. Sul canale Telegram dei servizi segreti ucraini, l’Sbu, si legge che un un drone navale «sperimentale» ucraino, denominato «Sea Kid» ha colpito e danneggiato la nave lanciamissili russa Samum, che ha dovuto essere rimorchiata per riparazioni. Il giorno precedente il ministero della Difesa di Mosca aveva dichiarato che un tentativo di colpire la Samum vicino al porto crimeano di Sebastopoli con droni marini era stato sventato usando le armi in dotazione a bordo.

In serata, inoltre, l’Ue ha revocato le restrizioni all’esportazione di grano ucraino nei Paesi membri provocando l’ira di Ungheria e Polonia che chiedono «azioni appropriate».