Editoriale

Drammatico passaggio di consegne

Drammatico passaggio di consegneIgnazio La Russa e Liliana Segre in senato

La vertigine Come fu con il berlusconismo, siamo tornati a essere il laboratorio della destra in Europa

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 14 ottobre 2022

La vertigine confessata dalla senatrice Liliana Segre, nel pronunciare, dal più alto scranno del senato, il discorso di apertura della XIX legislatura, a cento anni dalla marcia su Roma, è un sentimento che abbiamo condiviso con lei.

Insieme a una sensazione di smarrimento nell’assistere al passaggio del testimone tra la sua figura e quella del neopresidente del senato, Ignazio La Russa, geloso custode della memoria fascista.

Con parole semplici, forti, da partigiana, la senatrice Segre ha riassunto il senso profondo delle nostre radici repubblicane, da Calamandrei a Matteotti. Un discorso importante, dal grande valore simbolico (che pubblichiamo integralmente).

Che a rappresentare le istituzioni repubblicane nate dalla Resistenza sia oggi la schiera politica che non ha mai condiviso la celebrazione del 25 Aprile, né quella del Primo Maggio, cardini della nostra Costituzione, antifascista e fondata sul lavoro, è un doloroso bagno di realtà offerto dal battesimo parlamentare della nuova maggioranza.

Un passaggio di consegne stridente, pur se avvenuto secondo le regole democratiche, dopo un voto popolare che ha consegnato agli eredi della Repubblica di Salò il podio di primo partito del Paese.

Un drammatico primato di cui le sinistre divise e il Pd portano tutta intera la responsabilità.

Il neoeletto presidente del senato ha apertamente rivendicato la sua storia politica, richiamando le tesi espresse dal comunista Luciano Violante (nel discorso per l’elezione a presidente della Camera), a conforto della pacificazione nazionale. La Russa ha poi omaggiato la senatrice Segre con un mazzo di fiori, assicurando di aver applaudito ogni parola da lei pronunciata (bugie appena velate dalle buone maniere).

Il nuovo corso delle destre italiane, seppure con il clamoroso inciampo politico di Forza Italia che non ha votato La Russa, senza riuscire ad azzopparne l’elezione per il “soccorso rosso” arrivato dall’opposizione, è ufficialmente iniziato.

Come fu con il berlusconismo, siamo tornati a essere il laboratorio della destra in Europa.

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