Salvini, parola sua, «ci mette la faccia». Fresco di mazzata pesantissima è il primo a presentarsi di fronte alle telecamere. Un passaggio al volo sull’affluenza a picco, che impone a tutti autocritica secca. Poi l’ammissione, concisa, apparentemente onesta: «Abbiamo perso per demeriti nostri». Negarlo sarebbe impossibile. Non è Caporetto: è Waterloo: per tutta la destra e per la Lega in particolare. Una sconfitta costruita mattone per mattone con le proprie mani, con un dilettantismo politico sbalorditivo. A Milano il candidato della destra, Bernardo, non arriva al ballottaggio e la Lega si attesta intorno al 11% nel voto di lista: meglio...