Malgrado ami presentarli come ispirati alla struttura sincopata del jazz, che ascolta fin dall’adolescenza, e che a «una dichiarazione di apertura, la melodia», fa seguire una serie di improvvisazioni di segno ben diverso, è forte la sensazione che i racconti riuniti da Don Winslow in Broken (HarperCollins, pp. 536, euro 20, traduzione di Alfredo Colitto e Giuseppe Costigliola) riflettano soprattutto lo stato d’animo rabbioso e dolente che si respira oggi in America. Lasciatosi alle spalle la Trilogia del Cartello e il cupo bilancio della «War on Drugs», come l’immersione totale nel marciume newyorkese di Corruzione (Einaudi), dove, tra immobiliaristi miliardari...