Maggioranza spaccata sul decreto ong con Forza Italia e Fratelli d’Italia che dichiarano inammissibili 14 emendamenti presentati dalla Lega bloccando così il blitz tentato martedì dal Carroccio. Nel frattempo la Geo Barents, nave di Medici senza frontiere, disobbedendo a quanto previsto dallo stesso decreto interrompe il viaggio verso La Spezia, indicato martedì dal Viminale come porto dove sbarcare 69 naufraghi, per correre in soccorso di un’altra imbarcazione in difficoltà e lungo il tragitto salva altri 61 migranti. In serata la nave ha ripreso la rotta verso lo scalo ligure con a bordo in tutto 237 persone, tra cui 27 donne e 87 minori. Tutti gli interventi sono stati eseguiti «in conformità con il diritto internazionale marittimo», ha specificato Msf aggiungendo di aver correttamente avvisato le autorità italiane «ma non abbiamo ricevuto al momento nessuna risposta».

L’immigrazione torna prepotentemente nel dibattito politico e nelle cronache del Paese. E se per certi versi appare scontato il comportamento della nave di Medici senza frontiere,- nessuna ong si tirerebbe indietro di fronte a una richiesta di aiuto – più clamorosa è la divisione che si è palesata nella maggioranza durante l’esame del dl ong nelle commissioni Affari costituzionali e Trasporti della Camera con la Lega che, contando probabilmente sul sostegno degli alleati, tenta il blitz provando a reintrodurre attraverso 14 emendamenti una serie di provvedimenti presenti nel primi decreto sicurezza di Matteo Salvini ma in seguito aboliti durante i lavori parlamentari: dalla cancellazione della protezione speciale a norme più severe per i ricongiungimenti familiari, dai permessi di soggiorno all’accoglienza per i richiedenti asilo.

Un pacchetto di norme che sarebbe intervenuto anche a modifica della Bossi Fini sull’immigrazione e che provoca l’immediata alzata di scudi delle opposizioni che con una lettera comune chiedono ai presidenti delle due Commissioni, Nazaro Pagano di Fi (Affari costituzionali) e Salvatore Deidda di FdI (Trasporti), di valutare l’ammissibilità degli emendamenti del Carroccio. Richiesta accolta dai presidenti, determinati a «restare nel recinto» dei provvedimenti trattati dal decreto. Oggi alle 11,30 verrà presa una decisione sui ricorsi presentati dalla Lega, mentre dalle 14,30 si cominceranno a votare gli emendamenti al decreto atteso in aula per il 2 febbraio.

Scontata, come si è detto, la decisione presa ieri dalla Geo Barents, la prima ad aver effettuato un salvataggio multiplo da quando il decreto è entrato in vigore. La nave di Msf si stava dirigendo verso La Spezia, porto situato a più di cento ore di navigazione dal punto in cui è stato effettuato il primo soccorso di 69 migranti, quando ha raccolto un allerta lanciato da Alarm Phone e riguardante un’imbarcazione in difficoltà in area Sar libica. Nessuna esitazione da parte dell’equipaggio nell’invertire la rotta per dirigersi verso la nuova operazione di soccorso, intervenendo lungo il tragitto anche in aiuto di un’altra imbarcazione con 61 migranti.

Il Viminale ha già annunciato che accertamenti sul comportamento della nave verranno effettuati una volta che la Geo Barents sarà arrivata nel porto di La Spezia. Stando a quanto previsto dal decreto firmato dal ministro Piantedosi nel caso dovessero essere riscontrate delle infrazioni è prevista una multa compresa tra i 10 mila e i 50 mila euro per il comandante e il fermo per due mesi della nave su disposizione del prefetto. Da parte sua, però, nel frattempo Msf contesta la decisione di assegnare un porto estremamente lontano, costringendo i migranti già esausti a sopportare altre ore di navigazione, e chiede al governo di ripensarci indicando uno scalo più vicino.