«Che ci siano dei quattrini pubblici gestiti da chi occupò dei locali è una cosa bizzarra»: si tratta di uno dei tanti attacchi che il ministro Matteo Salvini ha rivolto ai ragazzi dell’Ex Canapificio di Caserta. Il titolare del Viminale non si è preso la briga di verificare che l’associazione ha un regolare contratto di comodato d’uso stipulato con la regione Campania. «I quattrini» derivano dall’aver vinto un bando pubblico per la gestione dello Sprar da 200 persone che è un modello in Italia. L’Ex Canapificio realizza «percorsi di inclusione sociale bilaterale»: i ragazzi prendono la licenza media e chi...