Se non avesse lasciato il Brasile, l’avvocato Ricardo Rao sarebbe andato incontro allo stesso destino di Bruno Pereira, il popolare indigenista assassinato il 5 giugno scorso in Amazzonia insieme al giornalista Dom Phillips. Amico di Bruno, e come lui dipendente della Funai, l’agenzia statale brasiliana che si occupa di popoli indigeni, Ricardo è a Roma, dove è arrivato a marzo, dopo aver ottenuto un asilo temporaneo in Norvegia. Grazie alla nazionalità italiana si è potuto stabilire nel nostro paese, dove sta cercando «disperatamente» un lavoro, ma ora teme per sua moglie e per il suo figlio di quattro anni, che...