L’Italia deve introdurre senza indugio il reato di tortura e trattamenti degradanti, assicurando che i responsabili siano sanzionati adeguatamente e gli autori non possano più  restare impuniti. Ancora una volta il Consiglio d’Europa critica e ordina al nostro paese di adeguarsi agli standard internazionali minimi sui diritti umani.

Pochi giorni fa è stato il comitato dei ministri dell’organismo di Strasburgo, che è tornato a occuparsi di Italia toccando con mano che nulla di nulla è cambiato dal 2 aprile del 2015, quando nel «caso Cestaro» la Corte europea dei diritti umani sanzionò il nostro paese per le torture inflitte alla scuola Diaz di Genova alla fine del G8 del 2001, chiedendo appunto di introdurre il reato di tortura.

Renzi twittò che era cosa fatta ma così non è stato. Ancora una volta la legge è ferma in parlamento.