Con il boom di contagi certificato ieri dal “Robert Koch Institut” (16.362 nuovi casi nelle ultime 24 ore e indice di infezione pari a 176,4 ogni 100 mila abitanti) da domani in Germania entra in vigore il “lockdown duro”, dopo la chiusura dell’accordo di domenica scorsa tra la cancelliera Angela Merkel e i governatori dei 16 Land.

Gli attuali divieti verranno estesi a «tutte le attività a rischio non prioritarie» almeno fino al 10 gennaio, anche se non ci sarà l’obbligo totale di indossare la mascherina per strada ad eccezione dei nuovi ambiti previsti. In pratica, come al solito, nella Bundesrepublik il giro di vite sarà a “macchia di leopardo”, salvo per il divieto di vendita e consumo di alcolici in pubblico fissato a livello nazionale.

A Berlino naso e bocca coperti nei trasporti pubblici, centri commerciali, e nelle «immediate vicinanze» dei negozi oltre ai parcheggi, mentre i Verdi chiedono che lo stop ai fuochi d’artificio a Capodanno includa anche lo «scoppio» oltre la vendita. Prevista, inoltre, la chiusura delle scuole con tre giorni di anticipo rispetto al normale calendario, come in tutti gli altri Land.

Nel confinante Brandeburgo, invece, mascherina obbligatoria per i maggiori di 6 anni in tutti i luoghi pubblici tra cui spiccano banche, uffici postali e presidi medici, e all’aperto «ovunque si riunisca un gran numero di persone» comprese le zone pedonali.

In Baden-Württemberg dispositivi di protezione individuale al lavoro e durante lo shopping nelle vie molto frequentate «se la distanza di 1,5 metri non può essere rispettata in modo permanente». Le zone “rosse” saranno stabilite dai singoli comuni.

Identiche norme in Baviera con obbligo nei «luoghi pubblici all’aperto dove le persone sono presenti in spazi stretti e non temporaneamente». In più resta limitata l’uscita dai confini statali, e nelle case di riposo e residenze per disabili le visite saranno limitate a una persona al giorno dietro esibizione del test negativo e con mascherina Ffp2. A Brema obbligo di Dpi esteso ai quartieri di Mitte, Östliche-Vorstadt, Hemelingen, Vahr, Gröpelingen e Vegesack, mentre ad Amburgo alle attuali regole si aggiunge principalmente il divieto federale sugli alcolici in pubblico.

In Assia mascherina tassativa «quando la distanza interpersonale è impossibile, all’aperto come al chiuso» e sempre alle fermate dei mezzi pubblici. In Mecleburgo-Pomerania stesse regole ma la definizione delle zone a rischio resta affidata ai comuni ed è esonerato dal Dpi chi può certificare la propria disabilità fisica o mentale.

Nel Nordreno-Vestfalia, nessuna estensione sull’uso delle mascherine, e al contrario della Baviera libertà di movimento fuori dal Land a eccezione dei comuni hot-spot del Covid-19. Idem in Bassa Sassonia, con l’appello del governo a evitare gli acquisti di persona, anche se supermercati e farmacie rimarranno aperti come prima. Nel Saarland si prevede che da domani chiudano tutte le attività commerciali all’ingrosso e al dettaglio, eccetto i negozi di beni indispensabili. Un po’ come in Sassonia dove è prevista la serrata generale a esclusione però di alimentari, farmacie, parrucchieri, ottici e venditori e alberi di natale; e nella Sassonia-Anhalt dove «tutti gli acquisti saranno limitati» ma non la vendita di articoli natalizi.

Nello Schleswig-Holstein, invece, restano le attuali regole sui Dpi ma saranno vietati gli assembramenti con più di 4 persone e limitati alla sola famiglia; mentre in Turingia sono previste non oltre 5 persone al massimo di due nuclei familiari. Proprio come in Renania-Palatinato, dove tuttavia sono esclusi i minori di 14 anni.