«Tranquillo Roberto, tra un po’ mandiamo i nostri medici e medicinali a darvi una mano in Italia». Il mio vicino di casa, che nei giorni scorsi era passato da una sentita preoccupazione per la sorte dei miei famigliari nella penisola messa in ginocchio dal Covid-19 a un vago sospetto che i miei amici italiani fossero una sorta di untori, adesso sfoggia l’orgoglio un po’ guascone, caratteristico dei cubani, per il fatto che una piccola isola possa andare in soccorso a nazioni più ricche e potenti. In sostanza ha ragione. I responsabili della sanità cubana stanno scegliendo il personale medico «per...