La chiave per interpretare la fiammata degli scioperi estivi nei trasporti – e non solo in Italia – sta nella richiesta di aumentare i salari e rinnovare i contratti scaduti da anni. Richiesta sentita, e ancora presumibilmente al di sotto di un auspicabile quanto necessario livello di generalizzazione all’intera società. E tuttavia è una prima risposta all’interno della cornice economico-politica post-covid segnata dall’aumento colossale dei profitti e dal ristagno dei salari. L’inflazione che sta taglieggiando i salari, e spinge alcuni settori a mobilitarsi, è dovuta ai profitti ed è alimentata dal disallineamento tra prezzi crescenti e salari stagnanti. Lo ha...