«Viviamo in un villaggio globale. Nessun paese può vivere isolato dagli altri come Robinson Crusoe». È il Summer Davos forum del 2013 quando Li Keqiang, da pochi mesi premier cinese, pronuncia queste parole. Aggiungendo: «Nel corso degli anni, l’economia cinese ha tratto enormi benefici dalla sua politica di apertura». Poco più di dieci anni dopo, Li è morto e anche l’economia cinese non si sente poi così tanto bene. O quantomeno, non tanto come allora, all’alba della nuova Via della seta e ancora lontano dai venti di disaccoppiamento o “riduzione del rischio”. Ieri la Cina si è vestita a lutto...